febbraio 2020
Az. Agr. Meroi in distribuzione per Trentino - Alto Adige, Umbria, Sicilia e Cuneo
Paolo Meroi è una persona tranquilla; a volte dà l’idea di essere pensieroso ma già con la prima stretta di mano trasmette subito una confortante impressione di consapevole sicurezza per tutto quello che, negli anni, è riuscito a creare, insieme con la sua famiglia, nel mondo della ristorazione e della viticoltura.
Ci siamo fermati in questo gioiello di cantina quasi per caso, entrando dal giardino che ospita i clienti del ristorante e ricavando l’immediata percezione che il vino rivesta un ruolo molto importante nella famiglia. Essendo il Signor Meroi indisposto, abbiamo condotto la degustazione con Mirko Degan, l’enologo responsabile dell’azienda vitivinicola, persona giovane di età ma già di sicura esperienza come rare volte ci è capitato di incontrare.
La fortuna ci ha assistito: la degustazione ha riguardato tutta l’ultima annata appena portata in cantina dalle botti e già il primo assaggio del Nestri bianco ci ha piacevolmente sorpresi stimolandoci una grande curiosità per gli altri vini che di lì a poco avremmo assaggiato.
È stato per me fondamentale riscontrare in tutta l’annata 2019 un senso di grande freschezza, già perfettamente apprezzabile in tutti questi vini giovanissimi che avevano appena terminato la fermentazione alcolica.
Davvero una grande sorpresa che ci ha lasciati assorti e silenziosi, rispettosi – e quasi intimoriti - per questi vini che, nei calici, ci richiedevano il massimo della concentrazione.
Così abbiamo percepito una già lieve struttura ma non ruvida grassezza. Nei Cru (Vigna Dominin e Zitelle) è stata immediata la profondità olfattiva con un lungo finale, sapido e con una mineralità quasi mordente, nel palato.
I vitigni dell’azienda Meroi sono impiantati su terreni che presentano la conformazione geologica tipica dei colli orientali del Friuli. Situati ad un’altezza che varia dai 100 ai 180 metri sul livello del mare, sono composti per lo più da marna ma anche dai depositi alluvionali del fiume Natisone che scorre vicinissimo alla piccola città di Buttrio.
Come ormai dappertutto la grande sfida che aspetta i produttori è di avere sotto controllo il livello zuccherino dell’uva, quello che in fermentazione si trasforma in alcool e che se non controllato, porta sovente ad avere vini in bottiglia con livelli di alcool così elevati da renderli quasi imbevibili.
E Mirko, il giovane enologo dell’azienda Meroi, dimostra di riuscire a controllare e dominare con esperienza questo problema. Così tutti i vini, sia quelli spillati dalla botte, sia quelli già in bottiglia ci si sono presentati, in questa fase di degustazione, ricchi ma non aggressivi e davvero equilibrati.
Anche i vini rossi (Merlot, Cabernet Franc e Refosco) pur rivelando ancora qualche traccia appena percepibile di gusto “internazionale” ci hanno consegnato un finale di degustazione che nulla ha lasciato a desiderare, rivelando una grinta ed una struttura pronte per essere sfidate.